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Il linguaggio Markdown, cos’è e la sintassi

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Il linguaggio Markdown (il gioco di parole in contrasto con Markup è fin troppo evidente), è un linguaggio di formattazione per testi estremamente semplice che può essere convertito in HTML tramite tools appositi. Se ti stai chiedendo come abbia fatto a scoprire questo linguaggio, sarai subito soddisfatto.

Recentemente infatti, sono giunto a conoscenza di alcuni nuovi CMS per blogger e scrittori con l’esigenza di poter scrivere in modo rapido ed efficace e poter pubblicare il materiale online, senza essere vincolati da piattaforme come Blogger, WordPress.com o da servizi “malefici” come i vari Wix e compagnia bella.

E così, oltre alla semplicità d’uso di tali strumenti, che non sarà l’argomento di questo post, ho scoperto questo linguaggio, nato nel lontano 2004 dalla mente di John Gruber, un blogger americano che voleva sfruttare una sintassi immediata, focalizzata sui contenuti, ma facilmente convertibile in HTML.

Perchè parlare ora di un linguaggio decennale? Perchè recentemente sono stati avviati dei processi per la sua standardizzazione, al fine di evitare il proliferare di varianti sorte negli anni e ridare vitalità al progetto. Ecco quindi, in pillole, il linguaggio markdown.

Il linguaggio Markdown in Pillole

Vediamo ora la sintassi del linguaggio Markdown, analizzando gli elementi più importanti. Mi limito ad elencare gli elementi più comuni ed usati che, convertiti in HTML, generano una sintassi valida.

Intestazioni

# H1
## H2
### H3
#### H4
##### H5
###### H6

Grassetto, italic & co

Il testo si enfatizza con *asterischi* o _underscores_.

Il grassetto vuole doppi **asterischi** o doppi __underscores__.

Per combinarli insieme si usano **asterischi e _underscores_**.

Con la doppia tilde si fa il test ~~Barrato~~

Elementi di Lista

Le liste ordinate (numeriche), si fanno semplicemente usando 1. testo 2. testo ecc…
Le liste non-ordinate (pallini) vogliono l’elemento preceduto dall’asterisco (oppure dal segno + o -)
Per annidare un elemento di lista semplicemente si  va a capo e si introduce una nuova lista

1. Elemento di lista ordinato
2. Altro elemento

* Elemento di lista non ordinato
* Altro elemento non ordinato

* Le liste non ordinate possono usare asterico
- O segno meno
+ O segno più

I links

[Link con titolo definito tra virgolette nella parentesi tonda](https://www.google.com "Homepage di Google")

Immagini

![qui ci va l'alt](http://www.miosito.com/immagine.png "Qui ci va il title")

Elementi di codice

 ```
Il testo va inserito racchiuso da una serie di tre virgolette all'indietro
 ```

Tabelle

Decisamente il linguaggio non prevede un sistema intuitivo per la generazione di tabelle. Il linguaggio originale non le prevedeva proprio e permetteva l’uso dell’html puro per inserirle. Le nuove varianti GFM e Markdown Here supportano una sintassi piuttosto scomoda. Il mio consiglio è, ove indispensabile usare una tabella, di ricorrere ad un generatore di tabelle HTML ed utilizzare il markup generato.

Blockquotes

> Le citazioni devono essere precedute dal simbolo maggiore di

Separatori Orizzontali

Tre o più trattiini, asterischi e underscores per creare separatori orizzontali

---

***
___

Note conclusive

E’ evidente come il linguaggio sia estremamente semplice e si rivolga ad un pubblico che non abbia esigenze diverse dallo scrivere contenuti. Come detto riguardo alla parte sulle tabelle, ove non vi sia la “copertura” del linguaggio Markdown, si potrà semplicemente utilizzare l’HTML classico. E se hai deciso di provare un CMS per blogger che fa uso di questo linguaggio, ti invito a provare Dropplets, che ho recensito su Webhouse!

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